La responsabilità del CSE nella verifica del POS della ditta appaltatrice

La Corte di Cassazione, Sez. IV Penale, nella sentenza n. 2845 del 25 gennaio 2021, tratta il caso di un Coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione dei lavori condannato per il reato di lesioni personali gravi subite da un lavoratore il quale, mentre era impegnato a realizzare le soglie di un balcone, si era calato sul ponteggio adiacente il fronte dell’edificio, ponteggio che aveva ceduto sotto il peso dell’operaio stesso, provocandone la caduta.
La Corte, al riguardo, precisa che la posizione riconosciuta al Coordinatore per l’esecuzione dei lavori è quella dell’ alta vigilanza delle lavorazioni, sottesa a gestire il rischio interferenziale nascente dalla presenza di più imprese nel cantiere e non già a sovraintendere, momento per momento, alla corretta applicazione delle prescrizioni e delle metodiche risultanti dal POS come integrate dal datore di lavoro e filtrate nel PCS.
Tuttavia, la figura del coordinatore rileva nel controllo sulla corretta osservanza, da parte delle imprese, delle disposizioni contenute nel PSC, nonché sulla scrupolosa applicazione delle procedure di lavoro a garanzia della incolumità dei lavoratori, a tale fine è importante:
-la scrupolosa verifica della idoneità del POS,
-l’assicurazione della sua coerenza rispetto al PSC,
-l’assicurazione dell’adeguamento dei piani in relazione alla evoluzione dei lavori ed alle eventuali modifiche intervenute (nel caso di specie, il rischio di caduta attraverso lucernari).
Inoltre, dalle testimonianze raccolte – così come si legge nella sentenza de qua – emerge a carico del CSE una mancata verifica di adeguatezza del POS della ditta appaltatrice in relazione alla esecuzione di interventi in quota, con riferimento alle condizioni di sicurezza, di tenuta e di stabilità del ponteggio adiacente la costruzione…

Anno 7, n° 13, 13 febbraio 2021

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